GUARIRE CON LE AFFERMAZIONI SPIRITUALI E IL CIBO ASTRALE Le parole sono vibrazi…
GUARIRE CON LE AFFERMAZIONI SPIRITUALI E IL CIBO ASTRALE
Le parole sono vibrazioni di pensiero. I pensieri sono vibrazioni di potere ed energia. Parole forti o ordini, come per esempio “svegliati”, pronunciate debolmente senza il sostegno di una vigorosa forza di fondo, sono insignificanti.
Perciò quando affermate meccanicamente: “Sono prospero” e nel sottofondo della vostra mente pensate: “Sono sempre povero e tale rimarrò” oppure “A che servono comunque le affermazioni di prosperità”, naturalmente non avrete alcun risultato.
Quando fate delle affermazioni, per qualsiasi scopo desideriate, dovete svuotarvi continuamente di tutti i devastanti pensieri negativi. Il pensiero è la forza che muove la complessa macchina cellulare del corpo come pure il meccanismo del destino umano e dell’intero universo. I pensieri svolgono tutte le funzioni chimiche, psicologiche e metaboliche del corpo. I pensieri della gente in generale, e dei politici in particolare, plasmano il destino delle nazioni.
Pensare a Dio mantiene l’universo in equilibrio e ritmo. I giusti pensieri, espressi con parole pronunciate correttamente, causeranno vibrazioni eteriche ritmiche e daranno inizio ad azioni appropriate nell’individuo che fa le affermazioni e in tutte le circostanze collegate con l’effettiva realizzazione del risultato desiderato.
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Perciò se siete arrabbiato e con l’ira nel cuore affermate: “Sono pace, sono pace”, questa ripetizione meccanica di pace non significherà nulla, anzi al contrario svilupperete più collera; e se affermate: “Sono ricco” credendo che non sarete mai ricco, resterete povero, perché i vostri pensieri negativi, vi manterranno paralizzato, impotente e incapace di iniziare il giusto modus operandi che vi darà il risultato desiderato.
Primo, sedete calmo. Acquietate l’immaginosa mente subcosciente. Placate l’agitazione della mente cosciente. Inducente in voi l’onnipotente supercoscienza con la meditazione profonda. Quindi fate le seguenti affermazioni, in gruppo o singolarmente, a voce alta o sussurrando o mentalmente. Tutte le affermazioni, pronunciate mentalmente o a voce alta o sussurrate, devono essere impregnate ad ogni ripetizione con concentrazione e devozione sempre crescente. Una ripetizione meccanica vuol dire nominare il nome di Dio invano; cioè, come se pensaste di andare al cinema mentre pronunciate continuamente la parola “Dio”. Pronunciare una volta “Dio” con devozione e aumentare la devozione con ciascuna ripetizione, vuol dire immergersi sempre più profondamente nell’oceano della potenza, fino a raggiungere il fondo della percezione di Dio.
Quando pronunciate “Dio” continuamente, dimentichi del tempo e con devozione sempre-crescente, e quando la vostra coscienza dimentica se stessa nell’affermare, a quel punto sentirete la presenza di Dio.
Nelle affermazioni di gruppo é meglio prendere una frase. Che un uomo la pronunci o spieghi il suo significato, e ammonisca i presenti del pericolo della ripetizione meccanica delle parole senza pensare al significato che corrisponde a loro.
Molta gente nel coro della chiesa canta concentrandosi sulla musica e sulla gloria di affascinare gli ascoltatori e ricevere da essi lodi e congratulazioni, ma pensando poco a quell’Uno al quale stanno rivolgendo il canto. Questi cantanti non pensano mai a Dio, a cui è rivolto il canto o l’inno. Perciò nel canto di gruppo, chi dirige deve badare che i suoi colleghi non gracidino meccanicamente una canzone sempre più forte, presi dall’emotività e con la mente distratta. Le parole del canto non devono essere cantate senza devozione. Anzi, lo spirito devozionale deve essere predominante, mentre il suono delle parole cantate deve seguire umilmente, dolcemente e pacatamente il pensiero sempre infervorato. Tutte le affermazioni a voce alta da parte di un gruppo possono cominciare forte o dolcemente, ma devono finire cantate per qualche tempo mentalmente, in silenzio, finché le parole si trasformino in messaggeri vibratori del pensiero lasciati liberi nell’etere per eseguire gli scopi desiderati.
I singoli farebbero meglio a cominciare le affermazioni sussurrandole – o pronunciandole mentalmente – e con profonda e sempre-crescente concentrazione.
Prima di tutto chiedete saggezza e beatitudine, quindi armonia, poi salute e dopo vera felicità per tutta l’umanità. Le affermazioni ricordano all’anima ciò che essa ha già, e ciò che non ha perché ha dimenticato. Sono parole di Verità, e perciò differenti dalle preghiere che chiedono l’elemosina. Raramente i mendicanti ottengono ciò che desiderano dal Padre, ma un figlio che si è ravveduto e cerca di ricordare che è un “Figlio di Dio”, può – per mezzo delle affermazioni – avere tutto mediante la giusta applicazione della legge vibratoria.
ALCUNI ESEMPI DI AFFERMAZIONI
“Io sono uno Tuo figlio. Io sono saggio”.
“Tu sei felice, io sono Tuo figlio, perciò sono un figlio felice”.
“Padre, Tu hai tutto. Io sono Tuo figlio; io ho tutto”.
Tu stai sempre bene; io sto bene, io sto bene”.
“Noi siamo Tuoi figli; desidero che tutti siamo felici”.
“Tu sei potenza; io sono potenza”.
Paramhansa Yogananda – “ALIMENTAZIONE YOGA per il benessere di corpo, mente e anima con più di 400 ricette” – Edizioni Vidyananda, pagg. 130-132